Platini: 'Un giorno la giustizia arriverà'

L'ex n.1 della Uefa: 'La mia squalifica è da matti, una questione politica"

1553070972481_4b97786f1d386bf861a5c533a37c78b.jpg"Cosa faccio? Vivo. Ho sfruttato la   decisione di quei maledetti della Fifa per un break totale dopo 45 anni. Me ne frego di una sospensione che è una cosa da matti. Ora il caso è alla Corte dei diritti umani a Strasburgo: non mi possono impedire di lavorare nel calcio".

Sono le parole  dell'ex presidente dell'Uefa Michel Platini che racconta così la sua vita dopo la squalifica di 8 anni inflittagli dalla Fifa, ridotta a 4 dal Tas di Losanna, mentre la magistratura elvetica lo ha assolto ma giustizia sportiva e ordinaria non dialogano.

"La squalifica non mi ha toccato, non l'accetto: non mi sento squalificato. La Svizzera mi ha assolto, la Fifa non doveva assolvermi e non l'ha fatto per ragioni politiche. Tutto è stato politico, Non so che farò poi. L'asticella era già alta,  andare più su di dove sono arrivato è complicatissimo"..

L'accusa è di aver ricevuto, proprio dall'ex uomo forte  della Fifa, Sepp Blatter, 1,8 milioni di euro, soldi che Platini ha   sempre sostenuto di aver denunciato.        

"Combatto sempre, non mi lascio piegare: un giorno la giustizia   arriverà -prosegue l'ex n.1 dell'Uefa-. Quando è attesa la sentenza?   Per farmi fuori ci hanno messo due secondi. Avere giustizia è dura,   dura, dura. Ma arriverà, sono sicuro".        

E sulla Fifa attuale glissa. "Detto sinceramente, oggi me ne frego.   Non lo dico con disprezzo. Quando sei tu a decidere ti interessi, ma   ciò che penso non conta più. Verrà il tempo di dire le cose. Non ho   mai parlato né male né bene di nessuno. Preferisco non parlare: potrei  essere indecente".

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  • pubblicato20.03.2019
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