"Abbiamo sempre creduto di ritrovare una dimensione europea e di mantenerla nel tempo. Quest’anno la delusione è tanta e per questo capisco anche i tifosi. Speravamo tutti in un’annata migliore, ma ricordiamoci da dove siamo partiti".
Così Urbano Cairo, presidente del Torino. "Talvolta si impara tanto dagli errori, soprattutto si impara a non ripeterli. Io capisco tutto, ma so anche che per un anno non sono andato mai allo stadio, perché venivo solo contestato e insultato", ha ricordato.
"Dopo un anno così non mi sbilancerò più sul valore della squadra - ha dichiarato ancora Cairo - ma credevo fortemente nella rosa che avevo costruito. L’arrivo di Niang, la grande fiducia di Mihajlovic nel gruppo e davvero ho creduto di poter arrivare in Europa".
"Non è tutto da buttare però, sappiamo da dove ripartire ci sono diversi leader nella squadra: Sirigu, Nkoulou, Iago Falque, Moretti, Ljajic, Edera, Bonifazi, Baselli, Rincon e Barreca che sta recuperando dagli infortuni”, ha ribadito il patron granata.
"Il Gallo è stato molto sfortunato quest’anno e io lo difendo anche perché gli infortuni che ha avuto ne hanno condizionato il rendimento. Bisogna capire, aspettare e incoraggiare Belotti".
"Lui resterà, a meno che un club straniero non si presenti con 100 milioni di euro e se non succedesse resta il nostro capitano. Non ho mai pensato di venderlo e non l’ho fatto, lui vuole rimanere al Torino e vuole dimostrare a tutti quanto vale dopo un’annata così", ha aggiunto.
"Mazzarri volevo prenderlo prima che andasse al Watford, costruiremo assieme a lui. La squadra deve cambiare assolutamente e Mazzarri avrà un intero campionato a disposizione per fare bene il suo lavoro", ha aggiunto il patron granata.
"Dovevamo fare di più in questi anni, ma siamo il Torino e sappiamo dove vogliamo arrivare. Nessuno dovrebbe sottovalutare le mie ambizioni per costruire un grande club ci vuole tempo”, ha concluso.